Buoni propositi per l’anno nuovo?

Sì, ma con consapevolezza!

Se la fine dell’anno porta con sì il momento dei bilanci, è vero che l’anno che si appresta a iniziare richiama alla mente la famigerata lista dei “buoni propositi”.

Quale momento migliore per prefissarsi degli obiettivi e impegnarsi per raggiungerli? Un po’ come una lavagna appena pulita, gennaio porta con sé la voglia di riscriversi e reinventarsi, almeno un po’.

Come fare quindi per far sì che i buoni propositi non rimangano solo parole scritte nella lista, ma divengano realtà?

E’ fondamentale, prima di tutto, definire con chiarezza quali sono gli obiettivi che si intende raggiungere: questi dovrebbero essere: semplici, chiari e misurabili. Gli obiettivi troppo vaghi pertanto non sono buoni obiettivi. Ad esempio dirsi “quest’anno voglio fare più movimento” può voler dire tutto o niente, rendendo quindi difficile capire durante l’anno a che punto si è con il raggiungimento del proprio scopo. Diversamente, proporsi di fare un allenamento almeno 2 volte alla settimana è qualcosa di chiaro e facilmente misurabile.

Anche fissarsi dei limiti temporali può essere utile nella definizione dei propri obiettivi. Darsi un tempo entro cui si vuole raggiungere un risultato è importante, come lo è fissare dei momenti di verifica durante l’anno. Questi “check-point” permettono di valutare a che punto si è del percorso, cosa sta funzionando, ma soprattutto permettono di evidenziare cosa non sta funzionando nel processo. Individuare precocemente ciò che limita il progredire, permette un intervento rapido e veloce di “ri-aggiustamento” del tiro.

Infine, liste eccessivamente piene di cose da fare rischiano di risultare fallimentari, dispersive e poco realizzabili: meglio individuare un numero limitato di obiettivi e mantenere salda la propria motivazione. Concentrarsi su poche cose, in effetti, aumenta le possibilità di successo e di raggiungimento degli scopi prefissati.

Spesso le persone tendono a svalutare gli interessi o i risultati che vorrebbero ottenere etichettandoli come “poco importanti”. Nella realtà, non esistono propositi o obiettivi “buoni” e propositi o obiettivi “cattivi”. Qualunque cosa sia importante e favorisca il benessere della persona coinvolta è sempre una bella e giusta direzione verso cui andare.

Di seguito 5 proposte di obiettivi sani per il benessere psicologico alla portata di tutti:

1) Prendere del tempo per te

Forse questo è il proposito fondamentale per ogni anno nuovo: ricominciare a mettere se stessi al primo posto. Anche 10 minuti al giorno possono fare la differenza: che siano 10 minuti al telefono con una persona amica, che siano 10 minuti in poltrona a leggere una rivista o a sorseggiare una tisana calda, il tempo che dedichiamo a noi stessi non è mai sprecato.

2) (Ri)scoprire l’assertività

Uno stile comunicativo e relazionale assertivo è quello in cui vengono rispettati i bisogni e i sentimenti propri e dell’altro.

Imparare a porre dei limiti per proteggere se stessi dall’esterno è importante per favorire la cura e il benessere personale. Ad esempio, dire di no alle richieste che non ci sentiamo di soddisfare o che rappresentano per noi un carico eccessivo, permette di prendere (e far prendere) in considerazione le nostre risorse e le nostre volontà sia a noi stessi che agli altri.

Diversamente, accettare e riconoscere che i desideri e i bisogni dell’altro possono essere diversi dai nostri, ci permette di incrementare la genuinità e la trasparenza nelle nostre relazioni interpersonali.

3) Adottare uno stile di vita sano

Potrà sembrare una banalità, ma la salute mentale passa anche per la salute corporea (e viceversa!).

Adottare un’alimentazione più equilibrata, incrementare anche di poco l’attività fisica, aiuta a ridurre lo stress e favorisce il benessere psicofisiologico.

4) Mostrare più compassione

Mostrare compassione significa comprendere il dolore dell’altro e sentirsi spinti ad alleviarlo e a mitigarlo. Mostrarsi compassionevoli favorisce l’incremento dell’empatia nelle relazioni, aiuta a risolvere i conflitti e diminuisce il ricorso alla rabbia.

Anche la compassione verso se stessi è sempre un buon obiettivo da raggiungere: aiuta a perdonarsi e a non incolparsi eccessivamente per i propri errori e le proprie mancanze. Permettere di essere dolci, gentili e “meno duri” con noi stessi.

5) Vivere il qui e ora

Rimanere nel momento, restare presenti a se stessi, anche quando le situazioni o le emozioni che sperimentiamo non sono positive, è un ottimo esercizio per il benessere psicoemotivo.

Vivere il qui e ora è forse la forma più alta di accettazione: accettare di stare -qualunque sia il vissuto emotivo di quel momento- senza cercare distrazioni e senza evitare, permette di vivere a 360° l’intera gamma di emozioni umane.